Sezioni

giovedì 26 luglio 2012

Rifugio Chivasso (2600 mt) Colle Basey (3100 mt)

Grado di difficoltà: EE

PARTENZA
Latitudune:  45°28'52.50"N
Longitudine:  07° 8'31.36"E

ARRIVO
Latitudune:  45°31'10.41"N
Longitudine:  07° 8'23.16"E

Colle Basey - GPS Track



Sentiero 3C sino al bivio del Lago Leytà



Riferimento Rifugio Savoia e poi subito verso il sentiero 3C.  Si arriva al bivio in corrispondenza del lago Leytà. mantenendo la sx si scende per risalire subito dopo seguendo i segnavia. Il cammino proseguirà su roccia. In questo punto, non esposto, una corda di acciaio aiuta a salire dopodiché il sentiero torna ad essere normale. Si Incontrerà un grosso ometto e da questo punto in poi si cammina su battuto al termine del quale inizierà la parte più impegnativa. Il tratto, l'ultimo, che porta in cima al colle si svolge sul letto del ghiacciaio. Bisogna prestare attenzione ai diversi riferimenti sparsi. Sorgono ometti un po' ovunque.
Si consiglia di mantenere la dx, portandosi verso la parete, qualora ci si dovesse portare verso il ghiacciaio. Il fondo non è agevole. Risulta piuttosto instabile e sconnesso. In base alla stagione è possibile trovare punti in cui il ghiacciaio non si è ritirato.
La discesa richiede lo  stesso impegno, soprattutto perché le gambe potrebbero essere stanche.
In cima il panorama è mozzafiato. La voglia di stare lassù non passa tanto facilmente. Al culmine del colle c'è un ometto enorme.
Il sentiero fin qui descritto, che si stacca dal 3C, non ha numero. Gli anziani o le guide, che conoscono bene il luogo, normalmente, una volta arrivati al colle, proseguono il cammino in cresta per riprendere il sentiero 3C dal Colle Rosset.

domenica 15 luglio 2012

Lities (1143 mt) - Bellavarda (2345 mt)

Grado di difficoltà: EE

PARTENZA
Latitudune:     45°21'14.00"N
Longitudine:    07°23'2.96"E

ARRIVO
Latitudune:    45°22'31.37"N
Longitudine:   07°23'14.61"E

Sentiero: 329 (sino a S. Domenico)

Luogo di partenza Lities, sopra Cantoira. Parcheggiate la macchina nei pressi dell'area Giochi. Il sentiero parte a lato della chiesetta. Troverete anche un pannello informativo. Camminerete paralleli (fianco sinistro) alle baite che vi accompagneranno fin tanto che il sentiero non entrerà nel Bosco. Il primo terzo della camminata si svolgerà prevalentemente al fresco. Dovrete costeggiare un ruscelletto.
Salendo incontrerete un pilone votivo, poi un bosco di faggi con il suo tappeto di foglie secche e di radici a vista ed infine un gruppo di baite. La salita ad un certo punto vi porterà ad un bivio. dovrete mantenere la destra. Il sentiero prosegue costeggiando la sommità di un tetto di una baita. Sembrerà di allontanarsi in realtà ci si sposta sul lato della chiesa di S. Domenico preceduto da un pilone votivo. La fontana nei pressi della chiesetta eroga acqua potabile e fresca.
Fin qui avete camminato sul Sentiero 329.
Da S. Domenico in avanti il sentiero non è segnato come dovrebbe per cui dovrete prestare attenzione alle tracce presenti nel prato.
Ogni tanto, rivolgendo lo sguardo verso l'alto, noterete dei paletti. Non sono molti ma vi saranno di aiuto. Il riferimento più significativo, prima della ripida salita che vi porterà in cima, è costituito dal primo gruppo di baite (tre). Passerete davanti alle rispettive porte di ingresso e subito dopo attaccherà un sentiero meglio visibile. Dovrete prestare attenzione per tutto il tragitto sia ai paletti che ai segnavia sulle rocce.
La pendenza è notevole, ma l'arrivo è veloce. Comincerete a realizzare la meta non appena avvisterete l'enorme croce montata sulla sommità della Bellavarda.
La vista è magnifica. Spazia dal Monviso, alla Bessanese, al gruppo delle Levanne e per finire al Gran Paradiso.

Un'escursione del genere merita un sentiero più curato ed una segnaletica ben visibile e soprattutto rinnovata! Ecco perché il ritorno difficilmente sarà effettuato sulla stessa traccia, nonostante si effettui sulla via dell'andata.
Per meglio godere, abbiamo scelto una giornata priva di nubi e la fatica si è dissolta alla vista di tanta bellezza.
Ultimo consiglio, attenzione alle vipere.

domenica 8 luglio 2012

Pian Audi (869 mt) - Rifugio Alpe Soglia (1710 mt)

Grado di difficoltà: E

PARTENZA
Latitudune:    45°20'27.95"N
Longitudine:    07°31'26.54"E

ARRIVO
Latitudune:   45°21'58.38"N
Longitudine:  07°31'7.59"E

Da Corio prendete la strada che passa accanto alla chiesetta ovvero via Pian Audi. Circa 6km prima di arrivare alla località Pian Audi e...poco parcheggio.
La stessa strada è quella che, appena fuori dal paese diventa sterrata, vi porterà al rifugio. Una passeggiata di 8 km che costeggia Faggeti e poi pascoli.
[In realtà una parte della mulattiera si può tagliare passando nel bosco prendendo il sentiero indicato che parte sul lato destro del tratto asfaltato. Passerete da Rughet per incontrare la mulattiera in corrispondenza di Case Ieri]
Il rifugio Alpe Soglia è ben tenuto. La cucina è quella tipica di montagna ed il personale è gentile.
Appena sopra la struttura si vede la cima del Monte Soglio che si può raggiungere camminando per meno di un'ora. Il panorama offerto agli escursionisti è vasto e di grande impatto.
Camminando in cresta, seguendo il sentiero 411 (Alta Via Canavesana), si possono raggiungere Il Bric Volpat, il Monte Angiolino e il Monte Vaccarezza.

domenica 1 luglio 2012

Mecca (932 mt) - Rifugio Salvin (1586 mt)

Grado di difficoltà: E

PARTENZA
Latitudune:   45°18'50.22"N
Longitudine:   07°26'9.43"E

ARRIVO
Latitudune:  45°20'57.27"N
Longitudine:  07°25'56.09"E

La prima parte del tragitto è uguale a quella del 120225
Arrivati a Marsaglia, tenete la sinistra e continuate a camminare seguendo la strada che vi porterà direttamente al rifugio [nessuno vi vieta di visitare il piccolo borgo!].
Lungo il tragitto, incontrerete un cartello, alla vostra sinistra, che indica la direzione da prendere per il rifugio. Questa direzione indicata è da seguire solo se desiderate passare nel bosco.
A chi ama camminare consigliamo il sentiero che parte sempre da Mecca e passa nel bosco. Eviterete i polveroni alzati dalla fanteria meccanizzata.
Il Rifugio Salvin è un luogo molto accogliente. La struttura è ben tenuta ed offre un servizio di ristorazione di ottima qualità.
Risulta essere un punto di partenza per diverse escursioni tecniche che non si possono eseguire in giornata!
E' possibile raggiungere il posto anche in automobile, dando così la possibilità a tutti di passare un giorno in serenità.

mercoledì 25 aprile 2012

ANELLO - Monte Basso (1184 mt), Monte Corno (1226 mt), Il Turu (1355 mt)

Grado di difficoltà: EE

PARTENZA
Latitudune:  45°16'5.39"N
Longitudine:    7°28'52.28"E

ARRIVO
Latitudune: vedi partenza
Longitudine:  vedi partenza

SENTIERO n°101A
SENTIERO n°101B
SENTIERO n°101/SN (Sentiero Natura) [traccia verde]

Partirete dal Ponte del Diavolo per seguire le indicazioni che portano alla "Madonna degli Alpini".
Senza effettuare deviazioni, seguite il sentiero che vi porterà sulla mulattiera in corrispondenza del traliccio. Proseguite il cammino su questa mantenendo la destra. Arriverete ad una curva: a sinistra troverete uno spiazzo (dove termina la mulattiera), in mezzo attacca il sentiero 101A mentre a destra parte un sentiero non indicato!
Seguendo il 101A finirete alla Ca' Bianca. Dovrete mantenere perciò la destra per trovare le tracce del sentiero che corre sulla "Cresta di Monte Basso". Anche se indicato sulla cartina, in pratica non esiste!!
Pericoloso, si corre il rischio di perdersi. Abbiamo concluso l'anello con grande fatica.
La stanchezza e la perdita di concentrazione si accentuano quando bisogna sforzarsi nel trovare i punti di riferimento nella fitta boscaglia.
Ogni tanto si incontra qualche albero o pietra con tracce di colore rosso sbiadito, quasi invisibile, oppure ometti (quel che ne resta) del tutto insignificanti!
Sono anni che il sentiero 101A non viene percorso. Lungo tutto il cammino non c'è un solo cartello che indica il numero del sentiero. L'unica soluzione per poter arrivare a "Il Turu" è camminare in cresta...ove possibile.
L'ambiente è ostile. Si cammina su pietraie instabili. La traccia è sporca, invisibile. Arbusti ed alberi spezzati sbarrano la strada. Un sentiero tenuto in questo modo non dovrebbe essere neanche segnato sulle carte!
Il riferimento che dovrete tenere sempre a vista è il traliccio posto in testa a "Il Turu". Non lasciatevi prendere dallo sconforto.
Sarà l'ultimo castello di rocce (uno dei tanti) a decretare la fine del "sentiero" al di là del quale  troverete la mulattiera che rinfrescherà l'entusiasmo di proseguire il cammino.
Note naturalistiche:
I cinghiali regnano incontrastati. Abbiamo trovato punti di "bivacco", facilmente riconoscibili per la quantità di peli lasciati sul terreno!

Il Comune di Lanzo non comprende quanto siano preziosi i sentieri e l'ambiente circostante.
la spettacolare vista su S. Ignazio ed il panorama mozzafiato che parte dal Monte Soglio e giunge alla Vaccarezza, sarebbero da valorizzare. Si gode la vista sull'Uja di Mondrone, sulla Ciamarella e via via sino al Roccia Melone. Il cielo era nuvoloso altrimenti avrebbe dato spettacolo persino il Monviso.
"Il Turu" è un luogo importante storicamente perché annesso al Passo della Croce. Durante la resistenza questi luoghi furono calpestati dai Partigiani.

Il sentiero è stato ripristinato dalla Guardia Forestale (2014)