Tra gli appassionati di trekking d'alta quota, specialmente sulle Ande, è diffusa l'esperienza dell'uso di rimedi tradizionali locali, in particolare le foglie di coca.
Le guide native spesso suggeriscono questi rimedi tradizionali per affrontare meglio le altitudini elevate.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la medicina moderna ha studiato approfonditamente gli effetti di questi preparati tradizionali.
Un significativo studio condotto da ricercatori boliviani nel 1997 ha evidenziato come i masticatori di foglie di coca mostrassero una migliore mobilizzazione del glucosio rispetto al gruppo di controllo, suggerendo un potenziale effetto nel contrastare l'ipoglicemia da sforzo in alta quota.
Tuttavia, la medicina sportiva moderna sconsiglia l'uso di questi rimedi tradizionali, poiché possono comportare rischi significativi per il sistema cardiovascolare. La ricerca scientifica ha sviluppato alternative più sicure ed efficaci:
1. Idratazione e nutrizione:
- Bevande reidratanti specifiche contenenti:
- Sali minerali bilanciati
- 30% di carboidrati (mix di glucosio e malto-destrine)
- - Dosaggio: 500-700 ml/ora di attività, variabile in base a:
- - Intensità dello sforzo
- Condizioni ambientali
- Caratteristiche individuali
2. Gestione del mal di montagna:
- Approcci farmacologici validati:
- Acetazolamide
- Desametasone
- Prevenzione attraverso:
- Ascensione graduale
- Acclimatazione appropriata
3. Preparazione preventiva:
- Programma di acclimatazione (1 mese prima):
- Allenamento progressivo in quota
- Pernottamenti oltre i 3000 metri
- Stimolazione naturale della produzione di eritropoietina
- Aumento fisiologico dei globuli rossi
Questa metodologia scientifica permette di affrontare le alte quote in sicurezza, ottimizzando la performance fisica e minimizzando i rischi per la salute. L'approccio moderno integra conoscenze fisiologiche, preparazione atletica e supporto medico appropriato, superando la necessità di ricorrere a pratiche tradizionali potenzialmente rischiose.